martedì 6 settembre 2016

Atomi 'parlanti' per i computer del futuro: Si scambiano informazioni.

Fonte: ANSA Scienze
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Atomi 'parlanti', capaci di scambiarsi informazioni a distanza, sono i materiali alla base dei potentissimi computer del futuro, basati sulle tecnologie quantistiche che permettono di manipolare il mondo dell'infinitamente piccolo. Usarli nei primi simulatori dei computer quantistici è l'obiettivo del progetto europeo RYSQ da 4,5 milioni di euro, cui partecipano centri di ricerca di 14 Stati membri.
Presentato a Ercolano (Napoli), il progetto finanziato dall'Unione Europea è coordinato da Tommaso Calarco, dell'università tedesca di Ulm. L'obiettivo è sperimentare questi particolarissimi atomi 'parlanti', chiamati atomi di Rydberg, per realizzare i simulatori quantistici, ossia i prototipi dei computer di domani. Al momento questi atomi sono come bambini che stanno imparando a parlare e che usano quindi solo poche parole. I ricercatori vogliono 'addestrarli' per insegnare loro un linguaggio matematico. ''Gli atomi di Rydberg sperimentano uno stato nel quale i loro elettroni sono molto distanti dal nucleo. Questo li rende molto sensibili all' ambiente circostante e in grado di funzionare come antenne'', ha spiegato Francesca Ferlaino, direttore dell'Istituto di Ottica Quantistica all'università austriaca di Innsbruck.
 Nei test condotti all'università di Stoccarda, per esempio, gli atomi sono posti in 'ampolle' vicine e si parlano ''nel senso che - ha spiegato Ferlaino - se uno di essi cambia stato l'altro se ne accorge e si adegua, modificando il suo stato''.
 Grazie alla capacità di dialogare, ha rilevato Calarco, questi atomi potrebbero essere usati nelle comunicazioni quantistiche e nei simulatori specializzati in compiti specifici, ad esempio per sviluppare nuovi materiali. Ma perché possano essere usati in un computer quantistico, ha proseguito, ''questi atomi non devono solo sapersi scambiare informazioni, ma essere in grado di parlare un linguaggio più complesso e che renda possibile programmarli''. La sfida dei fisici, ha osservato Ferlaino, è ''cambiare le proprietà intime degli atomi in modo che imparino a parlare come vogliamo noi''. Su questo sono al lavoro laboratori in tutto il mondo, compresi quelli italiani delle università di Pisa e Firenze e del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr).

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