giovedì 24 dicembre 2015

Il primo chip che funziona con luce ed elettroni: Apre la strada a computer ultraveloci.

Fonte: ANSA Scienze
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Realizzato il primo microprocessore che usa la luce per comunicazioni ultraveloci. Descritto sulla rivista Nature, è stato realizzato dal gruppo dell'università della California a Berkeley, guidato da Vladimir Stojanovic. I ricercatori sono riusciti a combinare insieme elettroni e particelle di luce (fotoni) all'interno di un singolo chip, aprendo la strada a computer più veloci e a basso consumo.



''E' una pietra miliare" ,commenta Stojanovic. "E' il primo processore - aggiunge - in grado di usare la luce per comunicare con il mondo esterno''. I ricercatori sono riusciti a combinare elettroni e fotoni comprimendo due nuclei di processori con oltre 70 milioni di transistor e 850 componenti ottiche in un unico chip di 3 per 6 millimetri, con un design facilmente applicabile su scala industriale.
Rispetto ai cavi elettrici, le fibre ottiche sono in grado di sostenere una maggiore larghezza di banda, trasportando più dati ad una velocità maggiore, su distanze più lunghe e con meno energia. Finora il trasporto di particelle di luce nei chip si era rivelato difficile, perchè nessuno era riuscito a capire come integrare strumenti fotonici nei processi di fabbricazione dei chip senza cambiare il processo stesso.
Il nuovo chip ha dimostato di funzionare con diversi programmi informatici, dimostrando di avere una densità di banda larga di 300 gigabit al secondo per millimetro quadrato, circa 10-50 volte in più dei microprocessori elettrici ora sul mercato. E' inoltre efficiente dal punto di vista energetico, visto che consuma solo 1,3 watt per trasmettere un terabit di dati al secondo.
Negli esperimenti, i dati sono stati inviati a un ricevente dieci metri lontano e poi tornati indietro. ''Con l'ottica, con la stessa quantità di energia - aggiunge Chen Sun, uno dei ricercatori - si possono percorrere centimetri, metri o chilometri. Per far viaggiare un segnale elettrico per 1 chilometro invece servono migliaia di picojoule per ogni bit''.

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