giovedì 8 novembre 2012

Filtro biologico che abbatte residui medicinali nelle acque.

Fonte: Sci-X
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Quindici studenti del Centro di Biotecnologie dell’Università di Bielefeld hanno sviluppato un filtro biologico che rimuove gli estrogeni dall’acqua potabile. Vi sono riusciti mediante la produzione di enzimi che abbattono gli ormoni. Si tratta di enzimi di funghi che crescono sugli alberi, i quali filtrano i residui di medicinali dalle acque di scarico e dall’acqua potabile.
I metodi convenzionali di filtraggio delle acque reflue negli impianti di trattamento delle acque reflue non sono in grado di rimuovere completamente i residui di farmaci, come ad esempio gli estrogeni. Questi residui poi vanno a finire nei fiumi e nei laghi e si accumulano nell’acqua potabile. Per i pesci e le altre forme di vita acquatica, gli estrogeni possono portare a disturbi riproduttivi e di sviluppo e persino alla formazione di caratteristiche femminili nei maschi. Le potenziali conseguenze a lungo termine per gli esseri umani, il numero degli spermatozoi in declino, la sterilità, vari tipi di cancro e osteoporosi, sono ancora in gran parte sconosciute.
Il team degli studenti di Bielefeld ha sviluppato un filtro biologico in cui gli enzimi specifici (i cosiddetti laccasi) abbattono questi residui di medicinali. Una fonte nota di laccasi particolarmente efficienti è il ‘turkey tail’ (coda di tacchino), un tipo di fungo che cresce sugli alberi. Utilizzando metodi di biologia sintetica, gli studenti sono riusciti a sintetizzare questo enzima e ad impiegarlo per filtrare materiale. 'Non volevamo inventare qualcosa di completamente folle con il nostro progetto, solo perché è tecnicamente possibile. Volevamo fare qualcosa che possa realmente essere utilizzato in un prossimo futuro, ossia essere un reale vantaggio ', spiega Robert Braun, uno studente di biotecnologia molecolare. Il biofiltro realizzato è appunto un progetto del genere.
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