giovedì 22 ottobre 2009

Le armi a scarica elettrica possono provocare danni cardiaci minimi: Taser ha ammesso i rischi per il cuore (con Video).

Le armi a scarica elettrica possono provocare danni cardiaci minimi. Taser, la casa di produzione di questo genere di pistole, ha ammesso i rischi per il cuore, provocati dagli impulsi elettrici e ha suggerito ai poliziotti di non puntare al torace, ma di prendere di mira la parte bassa dell’addome. In diversi casi si sono verificati episodi di vittime ridotte, prima in stato confusionale, e poi uccise, molte di loro erano anche disarmate. Le pistole a scarica elettrica, considerate un’alternativa innocua alle tradizionali armi a fuoco, sono utilizzate da 14.200 forze di polizia nel mondo, di queste almeno 12mila solo negli Stati Uniti, ma anche in Francia e in Gran Bretagna. Secondo Amnesty International tra il 2001 e il 2008, 351 persone, colpite da questo genere di armi, hanno perso la vita. Nelle raccomandazioni, Taser sottolinea l’importanza della distanza dal bersaglio come fattore determinante, per evitare che il colpo provochi al cuore un danno irreversibile.
Il termine taser è un marchio depositato dalla TASER International, Inc. ed è l'acronimo di Thomas A. Swift's Electronic Rifle, dove Tom Swift è il nome del personaggio di un fumetto.
Questo termine è usato per riferirsi a dei
dispositivi classificati come armi da difesa "meno che letali" che fanno uso dell'elettricità per far contrarre i muscoli del soggetto colpito.
Tali dispositivi sono stati ideati nel
1969 da Jack Cover ma i modelli che permettono l'immobilizzazione totale di una persona sono stati progettati a partire dal 1998.
Nel novembre
2007, in conseguenza della morte di una persona in Canada (la terza nel lasso di tempo di un mese) si sono accentuate le polemiche sull'uso di questo tipo di arma, la cui adozione è stata fortemente criticata dall'ONU e della quale Amnesty International ha chiesto il ritiro.
Quando viene azionato il taser proietta due piccoli dardi con traiettorie non parallele in modo da aumentare la distanza tra i due, perché l'efficacia aumenta quanto più i dardi sono distanti tra loro. Questi dardi sono collegati tramite dei fili elettrici al resto del dispositivo il quale produce una scarica ad alta tensione e basso amperaggio, che viene rilasciata in brevissimi impulsi. Entrambi i dardi devono colpire il bersaglio ma non è necessario che superino i vestiti ed inoltre è possibile toccare il soggetto colpito senza subire l'effetto del taser perché l'elettricità passa solo per il percorso più breve che unisce i due dardi.
Pur esistendo modelli adatti alla difesa personale il taser trova il suo più largo impiego nelle forze di polizia, specialmente negli USA.
Su internet sono disponibili video che mostrano il taser in varie situazioni: testato su volontari i quali subito dopo aver ricevuto la scarica che li ha immobilizzati si rialzano come se nulla fosse successo, usato contro soggetti aggressivi che in seguito alle scariche diventano collaborativi ed usato anche per immobilizzare aspiranti
suicidi. Essendo, inoltre, armi non letali possono essere usati anche in situazioni di pericolo non estremo e sono quindi teoricamente adatti sia in caso di manifestazioni violente che pacifiche dove l'uccisione di persone avrebbe un esito moralmente e politicamente negativo.
Esistono anche modelli da utilizzare su
animali di grossa taglia.
Amnesty International denuncia che 334 sono le persone morte negli Usa, dal 2001 all'agosto 2008, dopo essere state colpite dalle taser. Medici e magistrati sono giunti alla conclusione che nel 50 per cento dei casi le taser abbiano causato direttamente o contribuito a causare la morte. In almeno sei casi mortali, le taser sono state utilizzate su persone che avevano problemi di salute in fase acuta, tra cui un medico che aveva avuto un incidente con la propria automobile, andata distrutta, nel corso di una crisi epilettica. È morto dopo essere stato ripetutamente colpito da una taser sul ciglio della strada dove, stordito e confuso, non riusciva a obbedire ai comandi di un agente.
TASER International afferma che i taser non hanno mai causato decessi. I medici legali dichiarano che i taser sono stati una delle cause che hanno contribuito alla morte di 10 persone.
Uno studio finanziato dal
National Institute of Justice e svolto dalla Wake Forest University School of Medicine prendente in esame 1000 casi di individui colpiti da un taser ha riportato che in nessun caso il taser fu causa di morte. Secondo lo studio il 99.7% dei colpiti non riportò danni o subì danni leggeri (lividi, sbucciature) mentre il rimanente 0.3% dovette ricevere cure ospedaliere. I ferimenti erano causati dalla caduta dei soggetti dopo essere stati colpiti dal taser.
Uno studio commissionato dalla Canadian Broadcasting Corporation ha determinato che il 10 per cento delle 41 taser esaminate sprigionava più corrente di quella dichiarata dal produttore, mettendo quindi in luce la necessità di altre verifiche e test indipendenti su queste armi.
Il 14 ottobre 2007 al terminal di Vancouver in Canada, un uomo polacco di 40 anni è deceduto per arresto cardiaco a causa dell'uso del taser da parte della polizia canadese.
Nel novembre 2007 l'ONU ha equiparato l'uso di Taser ad una forma di tortura, e ne ha sconsigliato l'assunzione alle forze dell'ordine portoghesi.
Per la legge italiana il taser è considerato arma propria ma non arma da fuoco e per importarlo serve la licenza di importazione. Possono essere venduti dagli armieri a persone con porto d'armi ma non possono essere portati per nessun motivo.

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