sabato 3 ottobre 2009

Internet non è più sotto il controllo degli Stati Uniti.

Il nuovo statuto ha aperto il comitato centrale a membri di altri Paesi.
L'Icann si apre al resto del mondo.
L'ente di governance di Internet non è più sotto l'esclusivo controllo del governo Usa.
MILANO - Il governo statunitense ha accettato di mollare la presa e rinunciare al controllo finora esercitato sull'Icann (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers), l'ente non profit incaricato alla gestione dei domini web. A far data da giovedì 1 ottobre 2009, dunque, l'Icann apre le porte al mondo, divenendo un'organizzazione internazionale, più libera e indipendente.

CONTROLLO GLOBALE - Gli Usa hanno infatti firmato un nuovo accordo (in sostituzione di quello che fino a ieri ha fatto sì che l'Internet Corporation fosse di fatto dipendente dal Dipartimento per il Commercio americano), in base al quale il potere di controllo sull'attività e sulle decisioni del comitato passa nelle mani della comunità internet globale. Tutti i governi saranno così coinvolti nella supervisione dell'assegnazione di domini e indirizzi IP, anche se gli Usa manterranno comunque un ruolo importante all'interno dell'organizzazione. Inoltre, il nuovo statuto prevede la creazione di comitati di revisione indipendenti, che avranno il potere di supervisionare il lavoro dell'Icann nell'ambito di materie specifiche, come concorrenza e sicurezza.

CONSENSO - Quella di oggi è «una data magnifica, storica», ha dichiarato alla
BBC il numero uno dell'Icann, Rod Beckstrom. Come lui, anche il Commissario Ue Viviane Reding ha espresso grande soddisfazione per il nuovo accordo - ritenuto una maggiore garanzia di tutela degli interessi di tutti - e ha lodato la decisione dell'Amministrazione a stelle e strisce, da tempo auspicata dall'Unione. La notizia della sottoscrizione del nuovo accordo è stata accolta con gioia anche a Mountain View: «Google e i suoi utilizzatori dipendono quotidianamente dalla rete, che è in continua espansione», ha detto il numero uno della grande G, Eric Schmidt, «per cui appoggiamo lo statuto e plaudiamo la conquistata maturità dell'Icann nel suo ruolo di garante della stabilità di Internet».

Alessandra Carboni
01 ottobre 2009

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